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  • Immagine del redattoreMadeleines & Cahiers

La bellezza dell'andar lenti

Aggiornamento: 28 mar 2019

Ho iniziato a leggere molto presto. Avevo appena cinque anni quando imparai a leggere da sola, perché avevo capito che in quegli strani segni neri su carta avrei trovato le risposte alle mie tante, troppe curiosità.

Già alle elementari divoravo libri come un lupo affamato e sono sempre stata veloce a leggere, nonostante la mia non fosse una lettura superficiale, volta solo ad arrivare in fretta alla fine del libro o della storia. Ultimamente sono riuscita a impormi e così riprendere un ritmo regolare nella mia vita e anche nella lettura, dopo un lungo turbolento periodo in cui non trovavo né il tempo né la voglia neppure di leggere.



Ho ripreso a leggere come prima, ma non proprio come prima. Ho iniziato a leggere in modo diverso: ho scoperto il piacere di leggere lentamente. Sì, ora leggo lentamente, molto lentamente; mi capita perfino di rileggere le ultime pagine della sessione precedente. Certo, è molto probabile che l'età e la condizione psico-fisica influiscano su questo mio nuovo corso del leggere; ma mi chiedo se non sia da imputarsi anche al fatto che io oggi sia una persona profondamente diversa da quella che ero fino a non molto tempo fa, e non so ancora bene fino in fondo chi sono diventata. Sicuramente sono diventata una lettrice lenta. Assaporo ogni singola parola, ogni concetto; non è che prima leggessi senza prestarvi attenzione, sarebbe impossibile per me farlo. Ora però su ogni frase o immagine che incontro ci elaboro sopra lunghe considerazioni, prendendomi il lusso (perché oggi un lusso mi pare) di fermare la lettura, rifletterci a lungo, trasferire una certa situazione o idea nella mia vita per vedere come reagirei, cosa farei, cosa penserei, come tutto cambierebbe, figurandomi diversi scenari. Non è che prima non mi immedesimassi: ma il processo era molto più breve, spesso rimandato alla fine del libro e sulla storia nel suo insieme, comunque di certo non a scapito della velocità della mia lettura.



Ora non è più così: ora tutto procede a ritmi lenti e l'immedesimazione è andata oltre, si è spostata su un nuovo livello. Se prima leggendo un libro visualizzavo tutto come fosse un film e il mio film seguiva il ritmo della mia lettura, ora il mio film è lentissimo, possono essere anche solo un paio di scene a sessione, che quindi posso godermi come fossero un film e introiettare in modo più profondo e più... lento. Già, perché ora leggo a sessioni, non tutto in una volta; anzi, spesso non leggo neppure lo stesso libro in sessioni successive, ma alterno la lettura di altri libri, oppure mi dedico proprio a delle altre attività. Un tempo mi sarei sentita in colpa per questo: una profanazione della sacra attività della lettura. Per fortuna non è più così: non sento lo stigma della lettura lenta, non mi sento in colpa a leggere lentamente o ad alternare la lettura ad altro. Né mi sento una lettrice di serie B nel farlo. A dire il vero ho la sensazione che ora i libri diventino veramente parte della mia vita, anziché una intensa, ma limitata (sebbene ripetibile e segnante) parentesi. Il risultato però è che dovrò adeguare a questi nuovi ritmi i miei programmi mensili di lettura, che non saranno certo così fitti come un tempo. Di tutti i libri che avrei voluto leggere in questo mese ne ho letti solo 2 e 2 mezzi. Però non mi sento in colpa: va bene così, mezza lista per il mese prossimo è già pronta in questo modo.


Le mie letture di marzo

Non voglio perorare la causa della lettura lenta: vorrei solo dire che va bene se si legge lentamente. In un mondo in cui perfino leggere è diventato una competizione e nei gruppi dedicati ai libri e alla lettura si viene giudicati male in base al numero di libri che si leggono in un anno o in un mese e alla velocità con cui li si legge, come se a contare non fosse ciò che si legge e come lo si legge, ma le tacche annerite nel book tracker; in un mondo così tristemente quantitativo anche nei confronti di un'attività intellettuale e spirituale come la lettura è giusto dire che va bene se si legge lentamente; e va bene se di conseguenza si leggono meno libri al mese. Non ci rende brutte persone, non ci rende cattivi lettori; non ci rende più stupidi e ignoranti.

Ho ancora qualche giorno per riuscire a finire di leggere uno dei due libri del mese ancora a metà, ma non intendo correre. Anzi, se il mese finirà mentre lo sto ancora leggendo e il mese prossimo inizierà tra le sue pagine, avvertirò meno quel doloroso stacco tra la fine di un mese e l'inizio di un altro che impietoso mi ricorda come il tempo stia correndo, inesorabile, mentre ci preoccupiamo di giudicare chi fa le cose in modo diverso da noi, di giudicare chi legge lentamente. Leggete come volete, come potete; basta che leggiate. E voi siete lettori lenti o fulminei?


Presto in arrivo la recensione di uno dei libri del mese.

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