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  • Immagine del redattoreMadeleines & Cahiers

Stagioni

Aggiornamento: 11 giu 2023

Per voi con che stagione inizia l'anno? Non parlo di giorno (abbiamo stabilito che sia il 1° gennaio); intendo proprio qual è per voi la prima tra le quattro stagioni? Con quale stagione fate iniziare il ciclo?

Per me è la primavera, quando le gemme spuntano sui rami spogli, i bulbi spuntano dal terreno nudo e desolato; la vita rinasce e i ritmi iniziano a riprendere frequenza.

Ammetto però che anche l'autunno segna sempre un inizio per me; il 1° settembre è per me ciò che dovrebbe essere il 1° gennaio, tutte le attività e le routine ricominciano.

La realtà, ovviamente, è che le stagioni non conoscono cesure, sono un continuum senza interruzione. Ogni stagione scivola dentro l'altra e ogni stagione è un po' presente nella successiva e nella precedente.

Per questo non esiste un momento dell'anno giusto per leggere questo libretto; ogni stagione va bene, ogni mese, ogni giorno va bene.


Quattro testi, uno per ogni stagione, dallinverno all'autunno. Sapori, volti, ricordi emergono da ogni manifestazione delle stagioni, da ogni pioggia, ogni nevicata, ogni germoglio o fioritura.

L'inverno in particolare riporta alla mente tanti ricordi di guerra, oltre che d'infanzia e famiglia. La primavera e l'estate sono più legate a ricordi della fanciullezza, di giochi, feste e della vita che rinasce e trionfa.

L'autunno, in quest'opera, è forse la stagione in cui la natura ha un ruolo ancora più da protagonista, tanto da indurre Rigoni Stern a riflessioni più profonde e universali:


"Tante cose nel corso delle stagioni la natura può insegnare a chi osserva; ma è nell'autunno che il bosco si fa leggere con chiarezza: lo sviluppo delle crescite annuali degli alberi, la maturazione dei frutti e delle drupe nel sottobosco e, magari, le brutte tracce del passaggio degli uomini incivili".


che toccano l'essenza della vita umana. Vengono esaltati i valori di empatia con le altre creature e di semplicità nel vivere la propria vita, fermandosi a osservare ogni minuzia,


"Così una dolce malinconia ti prende, la malinconia dell'autunno, e sotto un larice, all'asciutto, cerchi anche tu un luogo dove accucciarti per meditare sulle stagioni della tua vita e sull'esistenza che corre via con i ricordi che diventano preghiera di ringraziamento per la vita che hai avuto e per i doni che la natura ti elargisce. Una mattina di dicembre vedrai il cielo uniformemente grigio, le montagne dentro le nuvole, i boschi più scuri e, da una catasta di legna, schizzar via lo scricciolo. Il suo campanellino d'argento ti dirà prossima la prima neve".


perché è nel triviale che ci riscopriamo come parte del tutto.


Un volume da sfogliare e rileggere ogni anno, magari a ogni inizio di stagione, e da usare come guida e punto di partenza per le nostre personali riflessioni.

La scrittura di Rigoni Stern, così essenziale e poetica, non delude mai; i suoi temi, eternamente ricorrenti nei suoi scritti, non stancano mai. Ogni volta hanno un'ulteriore occasione di penetrare nel nostro animo.


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