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  • Immagine del redattoreMadeleines & Cahiers

Un blando biancospino

Aggiornamento: 11 giu 2023

Sono circa 22-23 anni che leggo Nature Writing e Conservation Writing; ho iniziato quando in Italia neppure si sapeva cosa fossero, grazie ai miei meravigliosi docenti di Lett. Anglo-americana.

Ho letto tantissimi libri, ho scritto la tesi della mia seconda laurea su un autore di Nature Writing.

Non ho letto tanta narrativa di finzione, o fiction, però; per lo più non fiction, che specie su questi temi preferisco alla narrativa d'invenzione. E soprattutto ho letto quasi solo autori anglo-americani e qualcuno dei pochissimi autori italiani (Rigoni Stern).


Questo è il mio primo libro di Nature Writing inglese, britannica, ed è un romanzo di fiction.

Confesso subito che il primo capitolo mi ha lasciato perplessa e anche se avevo deciso di andare avanti comunque (anche per motivi professionali), non ero tanto motivata.

Non avevo trovato per nulla convincenti né il modo in cui era stata presentata la situazione, né l'introduzione dei personaggi.


Da un certo punto della narrazione, i fili delle tre storie raccontate sullo sfondo di un fittizio villaggio dell'Inghilterra rurale.

Una coppia di mezza età, ormai in pensione, che vive ancora insieme, ma distante in una nube di incomunicabilità e tensione.

Un vagabondo, arrestato più volte per aver violato la proprietà privata camminando entro i confini di terreni privati. Ora vaga di nuovo, dopo essere evaso dalla libertà condizionata a cui era confinato in un ostello. Si muove tra campagna e altri terreni privati, anziché su strade e mezzi pubblici. Lo fa per sfuggire alla polizia, ma anche perché è l'unico modo di vivere che conosce. Solitario e in mezzo alla natura, in cui si sente perfettamente a suo agio, anche di notte.

Un ragazzo che si divide tra due lavori, avendo finito da poco gli studi; è diverso dai suoi coetanei e ha un rapporto stretto con il nonno materno. Ogni tanto pensa a un amico di infanzia che non vive più lì da tempo e la cui casa è ora all'asta, sempre più derelitta, come la memoria di suo nonno.


Questi personaggi si sfiorano, si incrociano; i loro percorsi sembrano inseguirsi e non incontrarsi.

La narrazione procede su queste linee e tratti scorre, a tratti l'ho trovata pesante. La natura è uno sfondo che non trovo si fonda particolarmente con le vicende o i personaggi, se non in qualche tratto.

Solo alla fine i personaggi si incontrano in un unico tragico istante, alla fine, in un incidente stradale di cui non si viene a sapere se ci sono vittime e chi siano. Un incidente anticipato nella prima pagina del libro.

Nonostante giudizi positivi di pubblico e critica, a me questo libro non ha fatto una grande impressione; ho faticato a portarne avanti la lettura per la maggior parte e non mi ha convinto.

Lo trovo molto distante dai canoni e dagli esiti di tanta altra Nature Writing che ho letto; non so se dipenda dal fatto che ho letto più non fiction che fiction. Lo riconsidererò dopo aver letto più opere di Nature Writing fiction.




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